La partenza è stata al cardiopalma. Siamo usciti super in ritardo, imbottigliati nel traffico...45 minuti prima che chiudesse il gate.
Mio fratello, ossessionato dai Madmans Esprit al punto della follia e follemente innamorato di Kyuho Lee, mi teneva la mano terrorizzato di perdere il volo e la sua occasione di vederli dal vivo, mentre Miyu pregava in silenzio e mio padre al volante sbraitava a causa del ritardo. Alla fine, ce l'abbiamo fatta. Una corsa disperata, al limite dell'infarto, i controlli dei bagagli svolti in tutta fretta grazie a tutte le persone gentili che, vedendoci così trafelati, ci hanno lasciati passare avanti.
Tutto pareva finalmente filare liscio, e avevo già mandato Miyu in avanscoperta a tenerci il posto al gate, pochi minuti dalla chiusura teorica, quando mio fratello (sho per comodità) è stato bloccato al controllo bagagli perché lo scemo si era dimenticato un paio di FORBICI giganti nella borsa. Altro contrattempo risolto velocemente, ma la tensione non osava cessare. Finalmente ricongiunti al gate, abbiamo capito di esserci stressati per nulla, vista la fila... nonostante ciò indicato sui biglietti, il gate non stava chiudendo affatto. Nella foga della corsa, ho perso due delle mie unghie press on con gli unicorni ancora da coprire con qualche altro colore...mancavano due giorni e già il mio piano di vestirmi gyaru inspired al concerto cominciava a convincermi sempre meno.
Non avevo portato le mie cuffie, perciò il viaggio in aereo è stato parecchio noioso. Ma era solo un'ora e mezza. Ho letto un po' di un baihe non molto bello che ancora non ho avuto voglia di continuare...
Arrivati, ci siamo sistemati all'alloggio, la casa della nonna di Miyu, in un paese a una mezz'oretta da Milano.
Eravamo stanchi ma emozionati, ma prima ancora di pensare al concerto, io pensavo al fatto che la mattina dopo dovevo uscire a Chinatown con ARICHAN!!!!! Ero molto felice ma allo stesso tempo avevo un po' paura perché era la prima volta dopo anni che incontravo una dei miei internet friends nella vita reale...non sapevo come avrei rotto il ghiaccio trovandoci faccia a faccia!! In un modo o nell'altro, si prospettava una bella giornata.
Così, la mattina del 12, preso un treno mattutino, ci siamo incamminati verso la terra promessa: Via Paolo Sarpi.
Immediatamente arrivati, ho capito quanto sarebbe stato difficile scegliere dove entrare, dove mangiare, etc... c'era semplicemente l'imbarazzo della scelta.
Abbiamo esplorato un po' la zona mentre aspettavamo Ari, e quando è arrivata...non c'era nessun ghiaccio da rompere! È stato tutto molto naturale...nessun imbarazzo. Menomale.
Visto che era già tardino, siamo andati a mangiare. Pranzo del giorno: bao!
Molto buoni... ovviamente Chebu era lì con noi.
Dopo pranzo e una breve avventura tra negozio e market, abbiamo abbandonato la via principale per andare a riposarci in una piazzetta lì dietro. Abbiamo parlato dei Goldenbomber...dei Decays...di Monchan (Ari mi ha dato una sua caramella...kitten contact indiretto).
Poi, il boba. Saremmo dovuti andare da Mocano as god intended, ma non ricordo bene perché siamo finiti per andare in un altro...maledetto.
Il boba in sé in realtà era buono, ma sia Sho che Miyu si sono sentiti male dopo...
Forse troppo latte.
Ormai non restava molto tempo prima che Ari dovesse scappare via alla stazione a prendere Ivana, ma Miyu voleva vedere l'acquario a tutti i costi.
Il piano originale quindi era che io e Ari accompagnassimo i pargoli all'acquario, poi lei sarebbe andata e io li avrei aspettati. Arrivati all'acquario, abbiamo realizzato che c'era più tempo di quanto pensavamo, quindi la storia si è scritta da sola: sidequest attivata.
Siamo entrati tutti e 4.
Molto bello e ben allestito, anche se molto piccolo...alla fine è un' unica grande stanza circolare. Fuori c'è anche un parco
... c'era uno scoiattolo.
Mentre eravamo lì dentro, Shinya ha postato: il selfie con il vestito del secondo giorno di ANDROGYNOS.
Come dico sempre, tutto collegato. Un segno del destino.
Dopo l'acquario, Ari è dovuta scappare via davvero.
Così, io e i marmocchi ci siamo incamminati verso la stazione per tornare a casa, ma non senza passare per il Castello Sforzesco, tanto per vedere una cosa in più.
Tornati a casa, mangiato, cazzeggiato...il grande giorno era ormai a sole poche ore di distanza, e l'emozione era palpabile, data la presenza di un certo fanboy in casa...non ricordo a che ora abbiamo finito per dormire, ma...
Il giorno X stava per iniziare!